Lavoro Autonomo: Definizione, disciplina e aspetti tipici
Il Lavoro Autonomo si sostanzia nell’esecuzione di una prestazione di carattere professionale, anche di tipo intellettuale, nei confronti di un soggetto che ne faccia richiesta (cd. committente). Quando possiamo dire di essere in presenza di una prestazione di lavoro autonomo? quali sono gli aspetti che distinguono un lavoratore autonomo da un lavoratore subordinato? Può verificarsi la fattispecie di una contemporanea presenza tra lavoro autonomo e rapporto di lavoro subordinato? Quali sono i criteri e gli aspetti amministrativi, con riguardo al lato contributivo e fiscali che intercorrono nel rendere questo tipo di prestazioni?
Se vuoi avere maggiore chiarezza circa le differenze tra un lavoratore autonomo e un lavoratore subordinato, ti invito caldamente alla lettura del presente articolo. Molti aspetti circa l’espletamento del presente rapporto di lavoro sono infatti dati per scontato, ma dobbiamo prestare molta attenzione alla qualificazione di una prestazione di lavoro per non incorrere in sanzioni e controversie legali al mancato rispetto dei requisiti di legge previsti dal nostro ordinamento.
DEFINIZIONE
La definizione di Lavoratore Autonomo viene rinvenuta nella disposizione dell’art. 2222 cc. relativo al contratto d’opera, che sancisce:
<<quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le disposizioni del presente comma>>.
Vengono quindi individuati gli elementi che denotano la prestazione resa da un lavoratore autonomo nel:
- Compiere un’opera o un servizio: la prestazione ha ad oggetto la realizzazione di un’opera o la prestazione di un servizio;
- Lavoro prevalentemente proprio: questo tratto è stato chiarito dalla giurisprudenza nel fatto che il lavoro proprio debba prevalere sui mezzi utilizzati per l’espletamento della prestazione;
- Senza vincolo di subordinazione: il lavoratore autonomo non dipende dal committente, egli è infatti tenuto al raggiungimento di un risultato, senza vincolo di subordinazione.
La Giurisprudenza ha elaborato una serie di indici di subordinazione, che vengono poi valutati dal giudice, per valutare se sussista un rapporto di subordinazione. Tra i più significativi:
- l’inserimento strutturale del lavoratore nell’organizzazione produttiva del datore di lavoro;
- presenza effettiva sul luogo di lavoro, con orario di lavoro pre-stabilito;
- concordare le ferie di lavoro;
- l’utilizzo di strumenti di proprietà del datore di lavoro;
- ricevere ordini e direttive da parte del datore di lavoro;
- mancanza di un’attività imprenditoriale, seppur minima, in capo al lavoratore;
- la percezione di una retribuzione costante e non relativa al risultato conseguito.
PROFESSIONI INTELLETTUALI
Il lavoro autonomo contempla anche le professioni intellettuali nella definizione contenuta all’art. 2222 cc.. Esistono però diverse categorie di professioni intellettuali per il cui esercizio può essere prevista:
- l’iscrizione ad un albo professionale;
- professioni intellettuali non regolamentate;
- prive di iscrizione all’albo ma comunque disciplinate dalla legge.
Bisogna tener presente che l’esercizio di una professione intellettuale è distinta dalla figura dell’imprenditore fornita all’art. 2082 del cc.. Il lavoratore autonomo svolge un’attività prevalentemente intellettuale che è frutto delle proprie conoscenze ed esperienze, senza garantire il risultato ma il compimento di un servizio con la diligenza richiesta dalla natura della prestazione. Nell’espletamento della propria attività di lavoratore autonomo va tenuto presente che i beni, impiegati per lo svolgimento, hanno rilevanza inferiore a quelle che sono le capacità intellettuali messe a disposizione per il suo compimento. Bisogna però prendere in esame ciascuna categoria di appartenenza.
Ad esempio, è stato chiarito dalla giurisprudenza il caso dei medici che utilizzano apparecchiature molto costose, e che quindi prevarrebbero a rigor di logica sull’espletamento della prestazione svolta. I medici sono lavoratori autonomi a tutti gli effetti e a prescindere dal fatto che esercitino la propria attività in forma d’impresa, anche se hanno alle proprie dipendenze dei dipendenti. Bisogna quindi prestare molta attenzione alla categoria di appartenenza per valutare l’apertura di una Partita Iva.
PRESTAZIONE DI LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE
TASSAZIONE
A livello fiscale i redditi da lavoro autonomo sono sottoposti al regime di cassa e trovano definizione all’art. 53 del D.P.R. 917/1986 che cita:
<<1. sono redditi da lavoro autonomo quelli che derivano dall’esercizio di arti e professioni. Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di attività di lavoro autonomo diverse da quelle considerate nel capo VI, compreso l’esercizio in forma associati di cui alla lettera c) del comma 3 dell’art. 5>>.
Nel definire tale categoria di redditi, come specificato nel ss. comma 2 del presente articolo, vengono ricompresi tra i redditi da lavoro autonomo:
- i redditi derivanti dall’utilizzazione economica, da parte dell’autore o inventore, di opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell’esercizio di imprese commerciali;
- le partecipazioni agli utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di SPA, SAPA e SRL;
- indennità per cessazione di rapporti di agenzia:
- i redditi derivanti dall’attività di levata dei protesti esercitata dai segretari comunali ai sensi della legge 12 giugno 1973, n. 349;
- le indennità corrisposte ai giudici onorari di pace e ai vice procuratori onorari;
A livello fiscale vengono dunque individuate tre tipologie di redditi da lavoro autonomo:
- attività artistiche e professionali esercitate in modo professionale e abituale;
- altre attività di lavoro autonomo elencate in modo tassativo al precedente comma 2, esercitate in modo abituale ma non professionale;
- attività di lavoro autonomo occasionale esercitate in modo non abituale e non professionale.
Per i lavoratori autonomi è data la possibilità di aderire ad un regime di favore cd. Regime Forfettario, qui non trattato per sintetizzare il vasto argomento, per il quale ti invito a prendere visione nell’apposito articolo dedicato. Per avere un’indicazione più dettagliata in materia di adempimenti e modalità di tassazione dei redditi di lavoro autonomo, ti invito anche a procedere alla lettura dell’articolo: Redditi da Lavoro Autonomo: aspetti fiscali, adempimenti amministrativi e aspetti tipici.
ASPETTI CONTRIBUTIVI
Per alcune tipologie di professionisti quali: Avvocati, Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Geometri .. ecc.. esiste una specifica Cassa Previdenza, cui gli stessi sono tenuti al versamento dei contributi. Per i lavoratori autonomi che non hanno una Cassa Previdenza dedicata, è obbligatorio procedere all’iscrizione per la Gestione Separata Inps.